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Disturbi del sonno

I disturbi del sonno comprendono uno spettro ampio di problemi, che vanno dalle apnee notturne, al sonnambulismo, alla narcolessia, ai disturbi del ritmo.

Tra i disturbi del sonno, l’insonnia è certamente quello più diffuso. 

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'insonnia come un disturbo dell’addormentamento e della continuità del sonno oppure come un sonno non ristoratore presente per almeno tre notti alla settimana, associati a sensazioni di fatica, stanchezza o inefficienza diurna.

Si parla di insonnia acuta quando la sua durata è inferiore ad un mese, pertanto transitoria, causata da fattori stressanti specifici della vita quotidiana, dall'uso di sostanze o da patologie algiche acute che implicano come conseguenza la difficoltà del sonno.

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L'Insonnia cronica invece è caratterizzata da sintomi presenti per oltre un mese, dai sei mesi e più.

Secondo il modello delle 3P di Spielman, alla base dell'insonnia vi sono 3 fattori: 

  • predisponenti (età, genere, tratti individuali)

  • precipitanti (stress, preoccupazioni)

  • perpetuanti (comportamenti e credenze disfunzionali per il sonno)

Relativamente a quest'ultimo punto, spesso noi stessi alimentiamo la difficoltà del sonno attraverso paure ed ansia rispetto al pensiero di non riuscire ad addormentarsi, assumendo comportamenti che a nostro avviso dovrebbero aiutarci, in realtà incrementano il problema , in un circolo vizioso.

Uno di questi, a titolo esemplificativo, è l'uso di alcool: si ha la percezione di un aumento di sonnolenza dopo l'assunzione. Soprattutto prima di andare a letto, invece, l'assunzione di alcool disturba il sonno piuttosto che favorirlo, accrescendo anche lo stato di agitazione e la possibilità di risvegli notturni più frequenti e di quelli mattutini precoci. 

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Il sonno è un processo fisiologico involontario, pertanto tutte le strategie messe in campo per controllarlo possono favorire  una  disregolazione dell’equilibrio del sonno stesso che invece si tenta di regolare.

La cura dell’insonnia si può affrontare sia con trattamenti farmacologici che con trattamenti non-farmacologici. In genere, è trattata farmacologicamente l'insonnia occasionale o situazionale; mentre  per l'insonnia cronica è preferibile una cura non-farmacologica.

 

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Ambiti di intervento

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  • Disturbi legati all'insonnia

  • Sostegno psicologico per le problematiche correlate 

  • Gestione dell'ansia 

  • Sostegno motivazionale

Maria Cristina Arpaia © Copyright
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